Ogni anno nascono nuove dipendenze, alcune ci fanno sorridere, altre invece ci terrorizzano.

Hanno però tutte una cosa in comune, sono dipendenze serie, patologie diagnosticabili e prevedono una terapia per poter essere superate. 

Shopping, tra le nuove dipendenze

La dipendenza da shopping, chiamata anche shopping compulsivo o buying impulse, è una patologia che viene molto spesso sottovalutata ma, come tutte le altre, ha gravi conseguenze economiche, sociali e comportamentali per chi la vive e per chi sta accanto a chi ne soffre.

La necessità di acquistare cose

Secondo alcuni studi ne soffre il 5% della popolazione italiana e il 75% circa di questi soggetti è donna, tra i 20 ed i 30 anni che sta sperimentando l’inizio dell’indipendenza economica.

La dipendenza da shopping può comparire in età evolutiva e rimanere latente per molti anni (anche dieci) per poi esplodere.

Nella maggior parte dei casi, la causa di questa patologia si può attribuire al ruolo genitoriale, troppo permissivo o iperprotettivo, che provoca dei “vuoti emotivi” nella persona, la quale poi è spinta ad acquistare molto per poter riempire momentaneamente quel vuoto.

La dipendenza da shopping è caratterizzato da tre momenti principali: 

  • Prima dell’acquisto: ansia, ma allo stesso tempo eccitamento, noia o rabbia;
  • Durante: euforia, gioia, blocco cognitivo della percezione del tempo (permette di acquistare per ore).
  • Dopo l’acquisto: sensi di colpa, un enorme vuoto interiore e la vergogna di sé stessi.

Come altre dipendenze, la dipendenza da shopping si tratta con una terapia cognitivo-comportamentale e, se necessario, con una farmacologica, che permetta al soggetto di gestire i propri vuoti imparando ad acquistare in modo controllato e consapevole.

Dipendenze online

Gioco d’azzardo e gioco d’azzardo online sono dipendenze note, che nel tempo si sono evolute passando anche alla modalità online. 

Il gioco d’azzardo, o ludopatia, viene definito come quella tipologia di gioco in cui si scommettono somme di denaro e la vincita è soggetta solo al “caso” e non a particolari regole o abilità del giocatore. 

Il gioco d’azzardo online si differenzia dal precedente perché disponibile a distanza, attraverso internet, non necessita di intermediari, è diretto e accessibile in ogni momento.

I giocatori, nel 2017, sono stati 17 milioni, ovvero il 42,8% della popolazione italiana.

La fascia d’età media dei giocatori d’azzardo è compresa tra i 15 e i 64 anni. Gli uomini (51,1 %) giocano più delle donne (34,4 %). Tra i giovani, la percentuale maschile è quasi il doppio rispetto a quella femminile (47,3% contro il 26,3%). 

Ma perché si gioca?

Le motivazioni che spingono a giocare possono essere diverse.

Dall’abitudine di vedere, fin da bambini, genitori e parenti giocare, a problemi legati alla sfera economico finanziaria che spingono a credere, contrariamente a ogni statistica, di poter risanare il debito attraverso le vincite.

Come altre dipendenze, anche quella da gioco d’azzardo online e non, sono trattabili con psicoterapia ed eventualmente farmaci stabilizzatori dell’umore.

Sempre online

La dipendenza da Internet compare generalmente nella fase adolescenziale o post-adolescenziale e, secondo alcuni studi, riguarda maggiormente i maschi.

I fattori “predittivi” possono essere una separazione, un lutto, la timidezza, la bassa autostima o soffrire d’ansia sociale

Chi soffre di dipendenza da Internet si rifugia in vari siti, come chat o giochi, per cercare una “vita alternativa” che gli permetta di relazionarsi facilmente con gli altri colmando le mancanze che si hanno in quella reale.

I dati evidenziano che in Italia 300mila giovani tra i 12 e i 25 anni soffrono da dipendenza da Internet.

I soggetti più a rischio hanno un’età compresa tra 15 e 40 anni, con difficoltà comunicative per problemi psicologici, psichiatrici, familiari e relazionali.

Dipendenze socialmente accettabili

La dipendenza da Internet normalmente viene trattata con una terapia cognitivo comportamentale in cui il programma prevede di far gestire Internet al soggetto, riducendo le ore settimanali in rete. 

Tra le nuove dipendenze, nuove anche se già conosciute, studiate e curate, ci sono anche la dipendenza da videogiochi, cybersesso, sport, cibo, lavoro.

La differenza sostanziale tra le nuove dipendenze e quelle generate da sostanze stupefacenti è che le prime sono socialmente accettate. E sono molto accessibili.

Non è così strano stare online molte ore e fare acquisti. Mentre drogarsi è illegale inoltre rischia di rendere il soggetto inabile alla vita sociale.