The Society è una serie tv americana di Netflix messa in onda a maggio 2019.

Ispirata dal libro di William Golding, Il signore delle Mosche, racconta la storia di un gruppo di adolescenti che frequentano la stessa high school.

Di ritorno da una gita scolastica ritrovano la cittadina americana dove vivono, spopolata: genitori, insegnanti, amici, parenti.

Tutti inspiegabilmente spariti.

Pur essendo identica a quando sono partiti, la città e circondata da una fitta boscaglia che rende impossibile qualsiasi contatto con il mondo esterno, sempre che esista ancora.

Dall’euforia alla lotta

Dopo un primo momento di euforia, festeggiamenti e saccheggi dovuti alla totale assenza di controllo, i protagonisti si trovano costretti a fare i conti con la necessità di darsi delle regole.

Facile a dirsi.

A complicare le cose in The Society parecchi elementi di disturbo.

Per esempio la disponibilità di armi da fuoco in tante delle case lasciate vuote dai genitori scomparsi.

E poi ancora l’abuso di droga e alcool da parte di quasi tutti i ragazzi, relazioni sentimentali tormentate, gelosie, ego ingombranti.

Ci scappa anche il morto, ovviamente, (anzi due) prima di trovare una fragile tregua basata su delle norme di convivenza più imposte che condivise, e dunque mal tollerate.

Ma si sa, il passaggio dalla monarchia alla democrazia non è sempre indolore e in mezzo ci sta quasi sempre un golpe.

Una serie distopica, che tuttavia affronta temi attualissimi e reali.

L’abuso delle droghe da parte dei giovanissimi e il libero possesso delle armi negli Stati Uniti, sono tra i temi principali.

C’è poi un focus sull’assoluta disparità di genere, un disequilibrio costante tra uomini e donne.

Interessanti anche gli argomenti dell’acquisizione e della gestione del potere politico, della difficoltà di creare regole giuste anche quando è possibile crearle dal nulla. 

The Society una serie anche per adulti

Per i temi che tocca, The Society è una serie non solo per teenagers, nella tradizione di altre fiction con protagonisti i ragazzi, rese fruibili anche per gli adulti.

Si pensi a 13 Reasons Why, sempre di Netflix, che già solo per la colonna sonora anni Ottanta strizza l’occhio agli over 40.

Il lato positivo e interessante di The Society è che – proprio come 13 Reasons Why – offre una visione verosimile del mondo dei giovanissimi, senza nascondere meschinità, debolezze e dipendenze.

Non mancano i soliti atleti del football, grandi, grossi e stupidi (tranne uno, ma meglio non svelare nulla), muniti degli immancabili giubbotti tutti identici col nome della squadra.

Dal nulla alle regole

La prima stagione lascia aperti molti scenari e molte storie, motivo per cui probabilmente arriverà la seconda.

Un po’ di tensione, un po’ di mistero, un po’ di gossip e sì, un po’ di filosofia del diritto. Perché è facile criticare regole e leggi, mentre è un po’ più difficile crearle. Ancora più difficile è crearne di buone.

The Society fa riflettere su come deve essere stato complicato redigere, ad esempio, il nostro codice penale, elaborare un concetto di pena proporzionata, contemperare gli interessi, entrambi meritevoli, di un processo giusto e della punizione del colpevole.

Il tutto, chiaramente, mediando tra istanze politiche spesso divergenti, proprio come divergenti sono a volte le motivazioni dei ragazzi di The Society.