Il serial killer americano Ted Bundy era affascinante. In Conversation with a killer: the Ted Bundy tapes, documentario in quattro episodi di Netfllix, Bundy ne esce come una persona affascinante.

In un tweet, Netflix ha fatto sapere che Ted Bundy era un serial killer e che ci sono milioni di uomini altrettanto affascinanti che non sono stati condannati per omicidio.

Il tweet di Netflix.

Sicuramente l’intento di Netflix era quello di calmare gli entusiasmi dei fan del serial killer, dato che ci sono stati tantissimi commenti positivi, non tanto alla serie (ottima) ma alla figura di Bundy.

Che i fan più accaniti di un serial killer facciano un po’ impressione, ci sta.

Ted Bundy, il ragazzo della porta accanto

Resta il fatto che Ted è riuscito a mietere così tante vittime proprio per il suo indiscutibile fascino.

Era giovane, bello e atletico, e poi era gentile. Non stupisce che alcune ragazze, da lui avvicinante, non si siano particolarmente preoccupate.

Di lui parla nel libro Un estraneo al mio fianco la scrittrice ed ex poliziotta Ann Rule che ebbe modo di conoscerlo. Quando seppe che Ted era un serial killer non ci poteva credere.

Nel libro racconta di un ragazzo gentile, a modo, a tratti adorabile.

Il braccio ingessato

In più, come mostrato nel documentario, l’assassino seriale usava uno stratagemma per apparire, potendo, ancora più arrendevole, degno di fiducia.

Si presentava con un braccio ingessato. Si era procurato il necessario e “indossava” il gesso all’evenienza.

Poi chiedeva aiuto, sempre a donne giovani. Vedendolo in difficoltà e sorridente, alcune ragazze accettarono di dargli una mano.

C’è anche da dire che il serial killer uccise in un periodo storico, gli anni Settanta, in cui in America c’era stata una sorta di liberazione dalle costrizioni, dai dettami rigidi della piccola borghesia.

Ted Bundy sembrava perfetto, anche se al processo si è rivelato per quello che era: un uomo sadico, vendicativo, cattivo.